A distanza di un anno dal suo lancio, il PS VR2 di Sony si trova in una posizione inaspettatamente complicata, non riuscendo a catturare l’interesse previsto e portando l’azienda a una produzione sospesa in attesa di ridurre le scorte invendute.
Nonostante un inizio promettente con 600 mila unità vendute nelle prime sei settimane, le vendite del visore di realtà virtuale hanno mostrato un significativo rallentamento, arrivando a un totale di vendite che varia, secondo le stime, tra 1,3 e 1,7 milioni di unità nel corso dell’anno, su una produzione di due milioni. Questa discrepanza tra produzione e vendita riflette una serie di sfide affrontate dal dispositivo.
Una delle principali criticità del PlayStation VR2 risiede nella carenza di giochi avvincenti e di supporto dai PlayStation Studios, situazione che ha reso il dispositivo meno attraente per il pubblico gaming.
L’annuncio di estendere la compatibilità del visore anche ai PC potrebbe rappresentare un tentativo di aumentare le vendite dei visori fermi in magazzino, demandando in parte all’attrattiva dell’utilizzo di visori di qualità su giochi PCVR, ma allo stesso tempo segna anche un passo indietro rispetto alla visione originale del visore come accessorio esclusivo per PlayStation 5. La strategia di prezzo, con il visore proposto a 600 euro, superiore persino al costo della console stessa, emerge come un altro ostacolo significativo alla diffusione del dispositivo, che diventa più interessante se acquistato a parte e utilizzabile direttamente sui PC, senza passare da PS5.
L’ambizione di Sony di posizionarsi nel mercato della realtà virtuale con un dispositivo di alta qualità e all’avanguardia si scontra con una realtà di mercato difficile, caratterizzata da aspettative elevate e una competizione intensa. La decisione di sospenderne la produzione fino allo smaltimento delle scorte evidenzia la necessità di riconsiderare strategie di prezzo e di contenuto per rilanciare l’interesse verso il PlayStation VR2.
La situazione attuale del visore di realtà virtuale di Sony pone interrogativi non solo sulla sua futura direzione commerciale, ma anche sul ruolo della realtà virtuale nel panorama gaming più ampio, un segmento che, nonostante le promesse, continua a cercare la sua affermazione definitiva tra il pubblico di massa.